lunedì 4 ottobre 2010

Di cosa ci occupiamo



a) La telecamera endo-orale
L'ausilio di una telecamera endo-orale permette al paziente di constatare personalmente la realta' della sua bocca e i miglioramenti che potrebbero essere apportati. La computer-grafica consente di simulare il percorso e lo stato finale in caso che il paziente si affidi nelle nostre mani per risanere la sua bocca.

b) La microchirurgia
L'uso di nuove tecnologie nel nostro studio, associate alla pratica odontoiatrica, permettono di inserire nuovi impianti ed eseguire devitalizzazioni in forma quasi indolore.

c) Protesi
L'innovazione piu' importante nel campo della protesi fissa e' la realizzazione di protesi senza metallo, superando cosi' limiti estetici, andando incontro alle aspettative dei nostri clienti, i quali preferiscono protesi totalmente bianche, dove non esiste piu' il fastidioso e antiestetico bordino nero.

d) Sterilizzazioni
Una corretta sterilizzazione di tutti gli strumenti attraverso una serie di procedure ben codificate e l'utilizzo di materiale monouso, nonchè il rispetto dell'igiene generale nello studio, proteggono sia i nostri pazienti che noi dalla trasmissione di malattie.

Inutile dilungarsi su igiene, prevenzione ed estetica, datele per scontate perche' su queste insisteremo fino ad annoiarvi.

e)
Implantologia
Ma il nostro punto di forza e' l' implantologia del 3° millennio: fatta una tac della vostra bocca sappiamo tutto di voi e siamo pronti per risolvere ogni problema.
Gli impianti vengono inseriti in totale sicurezza, senza dover praticare tagli e incisioni della gengiva, ma praticando solo dei micro fori perche' prima simuliamo l'intervento al computer che poi ci guidera'.
La metodica in uso e' italiana (e ne siamo fieri) e consente di poter masticare e sorridere il giorno stesso dell'intervento. Niente piu' tempi di attesa anche per arrivare alla ricostruzione protesica definitiva, in 2 mesi riavrete il vostro sorriso come piace a voi. Si dice che il tempo e' denaro e noi vogliamo usare al meglio il vostro tempo ed il nostro.

Solo cosi' facendo siamo riusciti ad abbattere i normali costi delle cure di oltre il 35% e creare un prodotto finale dedicato a voi. Pensando a voi abbiamo fatto ancora un altro passo suggerito dalla realta' economica dei nostri giorni per potervi consentire comodi pagamenti, dilazionati nel tempo, a seconda delle vostre possibilita' economiche.

domenica 3 ottobre 2010

Quando é meglio andare dal dentista?

Quando si deve andare dal dentista il pensiero va istintivamente al trapano, che rimane uno degli strumenti medici più odiosi, ma subito dopo si pensa al portafoglio. Le spese per cure odontoiatriche sono quasi sempre la voce più rilevante del settore spese mediche per le famiglie e quindi oltre agli ovvi benefici per la salute, può comportare dei vantaggi economici non indifferenti.

Con l’aiuto di un esperto, il
Dott. Franco Manca, dentista di Milano, presidente di ASSIOMAA (ass. It. Odontoiatria microinvasiva) abbiamo tracciato un quadro di quello che c’è da sapere per limitare al massimo l’intervento del dentista e le sue conseguenze economiche. Sono emerse indicazioni pratiche importanti, in molti casi tutt’altro che scontate.

Il punto di partenza è sicuramente la prevenzione
, concetto cardine in medicina, che, per quanto riguarda l’odontoiatria, si fonda sul un pilastro fondamentale dell’igiene orale. Tutti dovrebbero sapere che bisogna lavarsi i denti, molti non sanno come vadano lavati correttamente. “Per semplificare, esordisce il
dott. Manca, possiamo dire che bisogna imparare a lavare non tanto il dente quanto “la gengiva”, o meglio, il colletto del dente, ossia la zona di contatto tra dente e gengiva. È proprio lì, infatti, che i batteri normalmente presenti in bocca, che si nutrono della degradazione degli zuccheri contenuti negli alimenti, possono trovare la porta d’accesso per attaccare il dente e dare inizio al processo della carie”.

sabato 2 ottobre 2010

Meglio il ponte o l'impianto?

Oggi esiste una alternativa al classico ponte che si ancora ai due denti sani vicini a quello da sostituire, ed è l’impianto endosseo.
La scelta è fatta su basi mediche, ma possono avere il loro peso anche considerazioni relative al costo.

Oltre i costi economici -precisa il Dott.
F. Manca- bisogna considerare anche i costi biologici, per esempio se dobbiamo sostituire un dente solo, con un ponte andremo comunque a toccarne altri due sani. In linea generale per la sostituzione di un solo dente ritengo sia preferibile un impianto. Il limite alla praticabilità di questo intervento è dato dall’osso a seconda della sua quantità e qualità che però può essere anche aumentata e rinforzata con apposite tecniche chirurgiche. Si può dire che l’avvento dell’impianto endosseo e i progressi della chirurgia, oggi ci consentono di allontanare definitivamente lo spettro della dentiera.

In ogni caso, visti i costi di questi interventi, è lecito chiedersi cosa si deve fare per mantenere il più a lungo possibile la
ricostruzione impianto-protesica ottenuta. “ Acqua, olio, gomme, tagliandi!!!

Per quanto riguarda gli impianti , spiega
Manca , i motivi fondamentali di un eventuale fallimento sono sostanzialmente 2: la scarsa igiene mantenuta dal paziente e l’ errata progettazione da parte del chirurgo.
Vale la pena di sottolineare che su tutta la dentizione protesica l’igiene deve essere accuratissima proprio perché aumentano le zone esposte al rischio di aggressione batterica.

Altro motivo della scarsa durata di un impianto può essere il posizionamento non corretto. Come abbiamo spiegato prima nella masticazione entra in gioco un contrasto di forze notevole. Ora, il dente è fatto per sopportare la pressione verticalmente, se invece riceve pressioni oblique, ossia di lato, prima o poi finirà per indebolirsi.

“Per spiegare cosa avviene ¬ precisa
Manca ¬ mi piace usare l’immagine dell’ombrellone sulla spiaggia. Se proviamo a sfilarlo semplicemente tirandolo dall’alto non ci si riesce, ma se lo facciamo ruotare nella sabbia, creando spazio alla base, verrà via facilmente. Lo stesso avviene per il dente quando riceve una pressione laterale.”Per la stessa ragione sono sconsigliabili ponti troppo “lunghi”, ad esempio realizzati per sostituire tre denti mancanti. La forte pressione che si esercita al centro del ponte, che non ha alcun sostegno finisce per sollecitare verso il centro i denti a cui il ponte è ancorato: Questo con l’andare del tempo comprometterà l’integrità dei denti d’appoggio facendo saltare l’intera protesi”.

Insomma, anche nella scelta di un ponte o di un impianto, vale la pena di fare bene i calcoli, magari con l’aiuto di software che oggi sono in grado di supportare l’odontoiatra, senza ovviamente sostituire il suo maggior capitale, che rimane l’esperienza clinica.

Così come, a conti fatti, il migliore investimento per il paziente è l’uso corretto e frequente di uno strumento semplice e alla portata di tutte le tasche: lo spazzolino da denti.